Io sono la mia storia, ma se non conosco la mia storia, come faccio a sapere chi sono?
«Questa è una vicenda (quasi) vera. Una vicenda che arriva dall’Africa e che ne raccoglie tutte le suggestioni arcane e magiche. Una vicenda che ha guidato, segnato, sconvolto il destino di un ragazzo, il quale ha dovuto fare i conti con un passato sconosciuto e apparentemente indecifrabile. Quel passato ha riconfigurato via via la sua vita e la sua identità. È una vicenda che ci è stata raccontata e che abbiamo voluto raccontare a nostra volta perché, pur nello spiazzamento che provoca, ci conferma nell’idea che ognuno di noi è l’esito della propria storia: con la difficoltà che, se questa storia non riusciamo più a leggerla, non riusciremo nemmeno più a capire chi siamo. È una vicenda che ha vaghe consonanze con la vicenda di Edipo, dove il passato grava sul destino del personaggio senza che lui ne sappia il perché. È una vicenda (quasi) vera perché non si può ancora raccontare tutta nei suoi snodi reali. Ma che tocca realmente le corde più profonde del nostro animo» (Nicola Bonazzi).
Debutta all’ITC un nuovo racconto teatrale del Teatro dell’Argine, consegnandoci una parabola esemplare di avventure e smarrimenti.
Sabato 11, a seguire incontro con la Compagnia
una produzione del Teatro dell'Argine
di Nicola Bonazzi
con Micaela Casalboni
autòmata e creazioni in legno Giovanni Dispenza
regia Nicola Bonazzi e Micaela Casalboni
2024 - Teatro dell'Argine Società Cooperativa Sociale
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