«Questo non è uno spettacolo "sulla pedofilia". È uno spettacolo sul porsi il problema di mettere in scena la tematica. È anche - per contenuti - un saggio sulle dinamiche dell'essere umano, ora come vittima, ora come carnefice, ma anche come osservatore che vuole informarsi sui fatti. Ed è di questo che vorremmo parlare con Vietato chiudere gli occhi. Le prove hanno visto una fase creativa nella quale ci siamo documentati sul tema: abbiamo letto, interpretato e spesso discusso, smussando i tratti più spinosi, confrontandoci apertamente anche e soprattutto con opinioni personali. Ci siamo chiesti come avremmo dovuto raccontare le storie (rigorosamente vere) senza scadere nel banale e senza compiacimento. Poi ci siamo chiesti se fosse giusto raccontarne alcuni dettagli. Fino a un certo punto, ci è sembrato doveroso farlo; un'immagine, anche se mentale (quindi "immaginata" e non "mostrata") vale più di mille parole. Non ci saranno molte risposte, ma molte domande. Non è mai stato il nostro scopo "rispondere a domande" e non pretendiamo di esserne in grado. L'obiettivo puntato è porne molte altre: di nuove, di diverse e di inaspettate. E mettere in discussione i diversi dispositivi di comunicazione e di pensiero, lavorando sui contrasti, con la volontà di lasciare allo spettatore "attivo" qualcosa su cui riflettere e per cui reagire: se siete pronti a cogliere le citazioni letterarie, cinematografiche e teatrali (a volte necessarie per spiegare il perché di tutta questa operazione) sono sicuro che vivrete un'esperienza diversa, ma non necessariamente più "completa". Se siete spettatori "passivi" vogliamo lasciarvi un'emozione. Può essere doloroso e difficile da affrontare, ma una volta tanto la destinazione conta veramente più del viaggio: per riuscire a tornare indietro, per risalire, bisogna prima toccare il fondo. A ridimensionamento del tutto e mantenendo i piedi per terra, voglio sottolineare che il "talento" qui è quello di attori e regista non "professionisti", ma "professionali": metodo che contraddistingue la Compagnia degli Imprevisti. Dopotutto è teatro, quindi gioco: un gioco "serio", ma sempre gioco è. Da parte nostra - spero sia evidente - ci abbiamo messo due sole cose: il coraggio e il cuore» (Simon Barletti).
produzione Compagnia degli Imprevisti
con Francesco Lolli, Bianca Marzolo, Diletta Rocca, Laura Todini
e con Lorenzo Cavrini e Lucia Calandri
con la voce di Giada Frisoni
assistente alla regia Gian Luca Cotti
regia Simon Barletti
POSTO UNICO: € 12,00
ITC Teatro, via Rimembranze, 26, San Lazzaro di Savena (BO)
2024 - Teatro dell'Argine Società Cooperativa Sociale
footer.credits.legal-office
Powerd by: Profili